Troi da Li Fous e Col Major da Navarons

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Opis:
07-04-2022: Troi da li Fous e Col Maior da Navarons. Percorso Km. 9,100 dislivello 560 mt.
Seguiamo le indicazioni delle tavolette di terracotta per il Troi da li Fous. Le seguiamo uscendo dal paese lungo una stretta rotabile che si allontana verso nord esaurendosi poi ad uno spiazzo. Poco più avanti, ci troviamo al primo bivio: a sinistra si stacca il sentiero per il Troi da li Fous e per il Col Maior, mentre diritti si prosegue per il Col Ventous. Un bel sentierino sale moderatamente attraversando un impluvio per poi uscire su pendici più aperte, tra pini neri ed eriche. In pochi minuti si guadagna la crestina del Col Ventous, immersa nella boscaglia. Più interessante è la deviazione sulla destra che porta ad un punto aperto, affacciato sui conglomerati di Ponte Racli. Tornati sui propri passi, si riprende la direzione per il Troi da li Fous, iniziando a rimontare con pendenza marcata nella boscaglia. Dopo essere passati accanto alla presa di un acquedotto, ci si accosta ad un calanco sabbioso dove si è ad un bivio. Per ora ci teniamo a destra salendo ripidamente tra i pini per poi tagliare il ghiaione che ci porta alla base delle rocce. Risaliamo una rampa attrezzata che permette di entrare nella successiva gola. Dopo pochi metri il sentiero si interrompe, ma il pulpito è già sufficiente a darci un’idea del luogo dove operava il patriota Andreuzzi. La Fous (forra) fu usata dagli insorti per l'inizio della fabbricazione di bombe all'Orsini che vennero poi completate a Navarons. Ridiscesi al bivio sabbioso, imbocchiamo la direzione che ci manca, per noi ora a destra. Il sentiero riprende a salire nella pineta accostandosi al greto asciutto di un rio che poco dopo si attraversa. Passando ai piedi delle Grave di Trep si oltrepassa un solco roccioso portandosi in ambiente un poco più aperto. Al bivio più in alto ci si tiene a sinistra proseguendo ora non distanti dal bordo della costa che scende ripida verso il corso del Meduna. Con pendenza via via decrescente si guadagna infine la boscosa cima del Col Maior (m 652), con l’annesso bivacco Col Maior, inaugurato nel 2007. L’escursione prosegue nella direzione opposta a quella da cui siamo arrivati, trovando subito a sinistra il belvedere su Navarons (crocifisso). Poco più avanti scopriamo anche il lato prativo della cima attraversando una ampia radura affacciata sulle pendici del Rodolino. Lasciati a sinistra il ricovero Col Maggiore (m 652, privato) e a destra un altro punto di osservazione, proseguiamo diritti iniziando la discesa in una boscaglia disordinata. Il sentiero punta ora verso Casasola, ma più in basso, con una marcata ansa a sinistra, riprende la direzione corretta. Si perde ancora quota fino a trovare sulla destra un vecchio casolare. Attenzione ora ad abbandonare la direzione principale (che proseguirebbe in discesa) per tenersi sul sentiero di sinistra. Rimanendo pressoché in quota, si arriva presso una seconda grande abitazione in rovina. Qui si ritrova una pista che proviene dal basso e riprende moderatamente a salire passando successivamente in mezzo a due ruderi sorretti dalle edere. Pochi metri dopo ha inizio la discesa finale verso Navarons che si svolge per gran parte lungo una mulattiera lastricata, sconnessa e scivolosa, che si esaurisce presso le prime case.