Opis:
La ferrata Mario Minonzio viene spesso considerata, a torto, meno interessante della vicina e più “gettonata” ferrata CAI Barzio allo Zucco di Pesciola indubbiamente più atletica. In realtà, si tratta di un percorso aspro, avvincente, completo, che consente, soprattutto se si sale all'attacco per il sentiero delle Coldere, una avvincente cavalcata di cresta in un ambiente severo e grandioso, con alcuni passaggi per nulla facili anche se mai troppo difficili. Per le sue caratteristiche di ferrata che corre su una cresta, inoltre, la ferrata Mario Minonzio si presta anche ad essere percorsa anche in senso inverso. In questo caso però, i passaggi “difficili”, cui fare maggior attenzione in discesa, saranno: la parte finale della paretina-fessurina dopo il primo canalino; la traversatina in discesa sulla lama staccata dopo la scala in discesa; l'ultima parte della risalita dall'intaglio con la fessura stretta e, ovviamente, la paretina finale, che porta all'attacco, che in discesa va affrontata, per praticità, stando molto sulla sinistra della catena per trovare i migliori appoggi per i piedi. Un consiglio rivolto a persone preparate ed allenate, per un percorso grandioso, certamente faticoso ma appagante, è percorrere in salita l'impegnativa ferrata CAI Barzio allo Zucco di Pesciola. Da qui, per evidente sentiero, portarsi alla base di una paretina di una ventina di metri che, esposta, ma con difficoltà di I+° UIAA, deposita proprio al Cristo delle Vette. Da qui, per facile sentiero, al breve intaglio attrezzato che adduce al Dente dei Campelli, da dove, per la ferrata Minonzio, si andrà a prendere la cresta del Barbisino e, per le Coldere, si scenderà ai Piani di Bobbio, dopo una stupenda ed avvincente cavalcata di cresta dalle sensazioni decisamente dolomitiche